La qualità di imprenditore non può essere riconosciuta se l’attività svolta è un’impresa illecita, ossia contraria a norme imperative, all’ordine pubblico ed al buon costume (art. 2084 c.c.).
Un’impresa illecita può dar luogo al compimento di atti illeciti e validi e quindi può invocare tutela contro gli altrui atti di concorrenza sleale o i relativi creditori possono chiederne il fallimento.
Definire un’organizzazione aziendale passa dalla funzione organizzativa dell’imprenditore e si concretizza nella creazione di un apparato produttivo stabile e complesso formato da persone e beni strumentali. Non è necessario che la funzione organizzativa abbia per oggetto altrui prestazioni lavorative autonome o subordinate poiché è imprenditore anche chi opera utilizzando solo il fattore capitale ed il proprio lavoro.
La professionalità è intesa come esercizio abituale e non occasionale di una data attività produttiva.
Non è quindi imprenditore chi compie un’isolata operazione di acquisto e di successiva rivendita di merci, ma bensì chi compie una pluralità di atti economici coordinati quando circostanze oggettive palesano in modo inequivoco il carattere non abituale ed occasionale delle attività.
La condizione di “funzione intermediari fra proprietari dei fattori produttivi e consumatori” induce a ritenere che la destinazione allo scambio della produzione di richiesta dal carattere professionale dell’attività d’impresa e quindi che l’impresa per conto proprio non sia impresa (risulta però più corretta la tesi per cui la destinazione al mercato non è requisito essenziale e quindi l’impresa per conto proprio è da considerarsi impresa a tutti gli effetti)
Il diritto dell’impresa è quel settore del diritto privato che regola l’attività degli imprenditori.
Esso è costituito da norme contenute nel libro V del codice civile ed in numerose leggi speciali.
Ciò che definisce un’attività (impresa) come economica non è solo il fine produttivo cui è indirizzata ma è anche il metodo con cui è svolta.
Si può definire che un’attività è svolta con metodo economico quando è tesa alla ricerca di entrate remunerative dei fattori produttivi ed è svolto con modalità che consentono nel periodo la copertura dei costi ed i assicurano l’autosufficienza.
L’impresa è un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi.
Si usa anche, come sinonimo di impresa, il termine inglese business (letteralmente significa “affari”).
Anche le holdings pure (società con oggetto esclusivo l’acquisto e la gestione di partecipazione di controllo in altre società con finalità di direzione, coordinamento, finanziamento delle loro attività) sono definite come imprese commerciali.
I 4 driver che hanno accelerato la convergenza dei mercati ed abbattuto i confini della concorrenza che ora avviene anche tra prodotti diversi sono: –> tecnologia –> domanda –> legislazione (liberalizzazione e categorie merceologiche trasversali) –> concorrenza
Il microambiente è composto da tutti gli attori che fanno parte del settore in cui l’impresa opera e con cui essa interfaccia relazioni: – Fornitori – Intermediari commerciali – Clienti (finali ed intermedi) – Concorrenti – Operatori pubblici Ad oggi il confine del settore può non coincidere con quello del mercato e la concorrenza non si limita più al singolo settore tanto che si parla di convergenze competitive per sottolineare il fatto che settori in passato separati oggi sono in diretta competizione.