Experiential marketing: la tazzina di Caffé
L’esperienza, vista in questi termini, assume anche un valore economico, come dimostrato dagli autori Pine e Gilmore. Secondo questi, il consumo di una tazza di caffè assume un valore economico diverso a seconda del contesto e del livello di coinvolgimento al quale viene assoggettato:
1) Se il caffè viene acquistato come materia prima, il suo prezzo di vendita si aggira intorno ai 2-3 centesimi a tazza, ma non offre alcun contenuto di servizio al cliente
2) Se viene acquistato come prodotto confezionato, una tazza viene a costare anche 10-12 centesimi, il suo valore aumenta poiché ha una marca ed è già pronto all’uso
3) Se si acquista al bar, si paga 1,00-1,10 euro, poiché è un prodotto finito
4) Se questo bar si chiama caffè Florian e si trova in Piazza San Marco a Venezia, il suo prezzo supera gli 8-10 euro poiché non è più un caffè ma diventa una esperienza.
Nell’ultimo caso, ciò che si acquista non è certamente il caffè, bensì le valenze emozionali e sensoriali suscitate dal trovarsi in una delle più belle piazze del mondo.
Tale valore aggiunto non è ovviamente presente soltanto in prodotti premium, ma può trovarsi in qualunque fascia di prodotti.
Una esperienza di valore per in consumatore può derivare da un ambiente piacevole in cui effettuare l’acquisto, da personale cortese e competente, da piccole attenzioni che lo facciano sentire diverso dalla indistinta massa dei clienti.
E’ su questo che le aziende devono puntare per fidelizzare i propri clienti.